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Gran parte dei giochi da tavolo più famosi sono stati prodotti proprio da questa azienda americana.
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L'ultimo aggiornamento è a Agosto 2025
Ecco la lista dei giochi più venduti di Mattel che abbiamo recensito:
#1 Pictionary
Produttore: Mattel
Età: 8+
Giocatori: 3 - 16
Durata partita media: 30 minuti
Il sito ufficiale di Mattel è Mattel.com
Anche se sul mercato ci sono videogiochi ultramoderni, sempre più persone stanno riscoprendo i giochi da tavolo Mattel.
La Mattel Inc è il secondo fabbricante mondiale di giocattoli ed è impegnata da oltre settant'anni nella progettazione, produzione e distribuzione di una vastissima gamma di prodotti in 150 Paesi.
Tra i suoi articoli più famosi ci sono Barbie, Big Jim, Ken, Hot Wheels, Fisher Price e Matchbox. Mattel ha esplorato il mondo dei giocattoli a 360 gradi, tanto che negli anni ottanta è stata attiva nella produzione di giochi da tavolo Mattel, giochi di carte, videogiochi e console.
In questo articolo illustriamo le tappe storiche più importanti del colosso di giocattoli con sede a El Segundo in California.
La Mattel fu fondata nei primi mesi del 1945 da Harold Matt Matson e Elliot Handler, che combinarono i loro nomi (Matt + El) dando origine alla denominazione del brand. Tutto ebbe inizio in un garage nel sud della California dove Matson e Handler lavoravano insieme producendo manufatti in legno.
All'inizio la Mattel produceva cornici fotografiche in miniatura e, con gli scarti della produzione, realizzava case di bambole e relativi accessori.
Ben presto i fondatori si resero conto che la produzione di case di bambole era molto più redditizia di quella di cornici. Così, Handler e la moglie Ruth, ex segretaria della Paramount Pictures, decisero di concentrarsi sulla produzione di giocattoli.
Minacciata da un altro produttore di mobili per bambole, Mattel rispose nominando Ruth neo presidente, un cambiamento che si rivelò fin da subito fruttifero e che portò alla commercializzazione di una serie di prodotti di successo, tra cui il mini ukulele "Uke-a-doodle", un innovativo pianoforte di plastica (che però venne ritirato a causa del meccanismo difettoso) e il carillon Toy music boxes, che permise a Mattel di battere la concorrenza svizzera.
Nel 1955 la Mattel acquistò uno spazio pubblicitario all'interno del popolare show televisivo Mickey Mouse Club, introducendo così il cross-marketing, un nuovo sistema di pubblicizzazione del prodotto basato sull'impiego di strategie pubblicitarie trasversali tra mezzi differenti.
Nel 1956, durante un viaggio in Europa con il marito, Ruth acquistò la bambola tedesca Bild Lilli venduta come gadget per adulti in un negozio di tabacchi.
Giunta a casa, dopo aver vinto le titubanze del coniuge, la donna decise di copiare la bambola apportando qualche piccolo ritocco e nel 1959 la immise sul mercato con il nome di Barbie, nomignolo della figlia Barbara, creando così la linea più redditizia nella storia della Mattel. Due anni dopo vide la luce il compagno di Barbie, Ken, dal nome dell'altro figlio degli Handler.
Il 1968 fu un altro anno cruciale per il big dei giocattoli perché nacque una delle più classiche linee di giochi targati Mattel, i modellini Hot Wheels, il cui successo dura tutt'oggi, che sancì definitivamente la leadership mondiale della società statunitense nel settore.
Due anni dopo, sull'onda del successo di G.I. Joe della Hasbro, venne messa in commercio l'action figure Big Jim, personaggio amante della vita dinamica e avventurosa con una dotazione di accessori senza rivali, dalla jeep alle attrezzature per il tempo libero.
Big Jim ottenne un successo commerciale strepitoso soprattutto in Europa, dove G.I. Joe e le action figures di Star Wars non erano così diffuse come negli Stati Uniti.
A partire dagli anni '70, tra scioperi di massa e aumento del costo del petrolio, le cose iniziarono a peggiorare. Per dare un'apparenza di solidità e crescita aziendale, la Mattel si riorganizzò come Mattel Inc. e diffuse informazioni finanziarie false, fino a quando riportò una perdita di 32 milioni di dollari.
Nel 1975, in seguito allo scandalo, gli Handler abbandonarono la compagnia e 5 anni dopo vendettero tutte le loro azioni.
Ciò non fermò l'ascesa economica della Mattel, che in Europa continuava ad andare a gonfie vele grazie anche al lancio di nuove linee di Big Jim dedicate al West, ai pirati e allo spionaggio con personaggi dotati di mani prensili che permettevano di impugnare meglio pistole e fucili.
All'alba degli anni ottanta il mondo dei giocattoli si preparava a subire una vera e propria rivoluzione: stava per esplodere il fenomeno dei videogiochi che avrebbe mandato in soffitta i giocattoli tradizionali.
Mattel realizzò Intellivision, una console per videogiochi che cercava di sfidare la più diffusa Atari VCS.
Tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, Nintendo concesse alla Mattel la distribuzione dei prodotti NES in Europa e in Canada.
Nel 1985 venne commercializzato uno dei giochi da tavolo Mattel più famosi, Pictionary, i cui diritti furono acquisiti da Hasbro nel 1994. Nel 1993 il produttore americano di giocattoli si fuse con Fisher Price, che divenne il marchio simbolo delle linee di giocattoli dedicate ai bambini in età prescolare.
Tre anni più tardi acquisì anche la concorrente statunitense Tyco Toys, il cui marchio più noto era Matchbox.
Nel 2007 Mattel dovette ritirare dal mercato più di 18 milioni di giocattoli prodotti in Cina. Per la fabbricazione dei giochi incriminati, tra cui anche bambole Barbie e della serie Cars, erano state utilizzate vernici contenenti alti livelli di piombo e piccoli magneti pericolosi se ingoiati.
Sulla scia dei nuovi trend che muovevano il mondo delle ragazze, nel 2010 Mattel lanciò Monster High, una linea di fashion doll legata al filone horror gotico. Le c.d. "Goth Barbie" divennero tra le bambole più vendute di sempre.
Nel 2014 il colosso mondiale dei giocattoli rilevò il principale concorrente di Lego, Mega Brands, produttore, tra l'altro, del marchio Mega Blocks, mattoncini per costruzioni concettualmente simili a quelli della casa danese.
Nel 2015 Mattel perse la licenza per la produzione di bambole ispirate alle principesse Disney, andata ad Hasbro. Oggi bambole e macchinine permettono alla Mattel di tenere testa all'epocale crisi dei giocattoli tradizionali.
Autore: Staff (redazione)